Nome progetto
Palazzo Montenapoleone 12
Luogo
Via Montenapoleone, Milano
Cliente
Finint
Anno
2010-2013
Dimensioni
6.000 mq
Crediti
Ermanno Previdi
Stefano D’Amelio
Gabriele Fiore
Elena Gelmetti
Luisa Zontini
Ing. Gianni Gambaro, strutture
Nome progetto
Palazzo Montenapoleone 12
Luogo
Via Montenapoleone, Milano
Cliente
Finint
Anno
2010-2013
Dimensioni
6.000 mq
Crediti
Ermanno Previdi
Stefano D’Amelio
Gabriele Fiore
Elena Gelmetti
Luisa Zontini
Ing. Gianni Gambaro, strutture
Incarico
Progettazione integrale e DLL
Consistenza immobiliare
SU pari a 6.000 mq circa, di cui 500 mq recuperati dal piano interrato grazie a ricostruzione della complessa situazione amministrativa pregressa
Costruito sotto il dominio austriaco, il complesso di via Montenapoleone 12, negli anni dell’ascesa della moda milanese, ha visto l’insediarsi di diversi negozi e uffici. Gli interventi, sempre volti alla soluzione di necessità contingenti, avevano portato allo snaturamento dell’edificio, reso precario anche dal punto di vista strutturale.
L’immobile, situato nel tratto di via Montenapoleone a più alta redditività del Quadrilatero Milanese, è stato oggetto di un intervento di trasformazione finalizzato alla realizzazione di quattro grandi flagship-store per altrettanti primari marchi di moda (Hermes, Dior, Burberry e Marni), occupando i piani interrato, terra, primo e secondo dell’edificio. Ai restanti piani terzo e quarto (parziale) è stato realizzato un ampliamento del confinante Hotel Four Season. Oltre alla complessità di intervenire su un edificio risalente alla fine del ’700, le cui condizioni erano state rese precarie da una serie di interventi localizzati realizzati dai gestori delle molte Boutiques presenti precedentemente all’intervento, è importante sottolineare che i lavori di consolidamento (placcaggi delle fronti, sottomurazione delle fondazioni continue con abbassamento del piano di calpestio) sono stati eseguiti con l’immobile parzialmente occupato.
Un'attenta lettura e ricostruzione della superficie utile, derivante da traslazioni e dalla demolizione di superfetazioni ed anche in considerazione dei numerosi condoni (che erano stati presentati ma in attesa del rilascio delle relative concessioni in sanatoria), ha consentito il pieno recupero del piano interrato destinato ad attività commerciali.
Pertanto, l’incremento della SU finale è stato pari a circa 500 mq su una SU complessiva di circa 6.000 mq.
In evidenza:
1. massima valorizzazione delle potenzialità volumetriche dell’immobile, resa possibile da una attenta ricostruzione dei molti procedimenti autorizzativi adottati negli interventi pregressi
(tra cui 47 condoni pendenti, portati a termine con successo)
2. ricorso alle deroghe ottenute grazie alla ricostruzione degli effetti sull’immobile dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che hanno consentito di porre in atto alcuni procedimenti altrimenti non consentiti in zona A.