Nome progetto
Treasure
Luogo
Milano
Cliente
Privato
Anno
2014-2015
Dimensioni
2.000 mq
Team
Ermanno Previdi
Riccardo Previdi
Massimiliano Buvoli
Martina Valcamonica
Giovanni Benetti
Filippo della Lucia
Visualizzazioni
Massimiliano Buvoli
Nome progetto
Treasure
Luogo
Milano
Cliente
Privato
Anno
2014-2015
Dimensioni
2.000 mq
Team
Ermanno Previdi
Riccardo Previdi
Massimiliano Buvoli
Martina Valcamonica
Giovanni Benetti
Filippo della Lucia
Visualizzazioni
Massimiliano Buvoli
Treasure è progetto ambizioso e visionario, uno spazio espositivo di taglio museale per la città di Milano. Immaginato dallo studio nel 2014 in dialogo con Christiane Rekade (curatrice per la città di Zurigo per l’Arte nello spazio pubblico), è pensato per la ex Fabbrica di Aeroplani Caproni, attualmente sede di un importante brand del lusso.
Volto a porre al centro l’unicità della percezione e dell’esperienza dell’arte, a recuperare quel sano senso di meraviglia che può generare, Treasure ripensa lo spazio espositivo, in modo che le opere possano essere messe in luce e apprezzate completamente.
Treasure è progetto ambizioso e visionario, uno spazio espositivo di taglio museale per la città di Milano. Immaginato dallo studio nel 2014 in dialogo con Christiane Rekade (curatrice per la città di Zurigo per l’Arte nello spazio pubblico), è pensato per la ex Fabbrica di Aeroplani Caproni, attualmente sede di un importante brand del lusso.
Volto a porre al centro l’unicità della percezione e dell’esperienza dell’arte, a recuperare quel sano senso di meraviglia che può generare, Treasure ripensa lo spazio espositivo, in modo che le opere possano essere messe in luce e apprezzate completamente.
Treasure ospita il progetto di mostra collettiva Treasure Island. La mostra crea un'atmosfera narrativa. Intreccia la storia dell'edificio, ex fabbrica di aeroplani Caproni, con la tradizione delle storie d'avventura. Opere di artisti come Rodney Graham, Franz Ackermann e Isa Genzken sono esposte accanto a esemplari storici della collezione del Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni di Trento.
Pconp studio ha disegnato un’architettura che si distingue dalle formule ormai standardizzate a cui l’arte contemporanea ci ha abituato E’ un luogo pensato per adattarsi a un tesoro, alla scoperta, alla meraviglia. Lontano dal “white cube“, Treasure propone spazi non convenzionali, dalle caratteristiche molto diverse tra loro.
Gli scrigni sono ambienti che si susseguoni, scatole cinesi all’interno della struttura della Ex Caproni nell’area destinata agli eventi, un allestimento temporaneo e versatile capace di adattarsi alle più diverse esigenze sia nel caso di una mostra così come in quello di un utilizzo autonomo, cioè indipendente dalla programmazione di Treasure. Al loro interno la mostra assume la forma di un percorso che ci conduce al tesoro, una sorta di preparazione a quanto ci attende alla fine. La porta è uno spazio di collegamento, in cui trovano luogo le attività di accoglienza – biglietterie, guardaroba, servizi –, di ricreazione – caffetteria e book store – e quelle amministrative. La caverna è lo spazio più caratteristico. È sotterraneo, si trova al di sotto del giardino interno su cui affacciano le show room, e al suo interno c’è la stanza del tesoro, un volume semplice, ben proporzionato, prezioso nella fattura e nei dettagli. Al suo interno, come in una wunderkammer vengono create di volta in volta le condizioni espositive necessarie alla presentazione, nonché alla fruizione, di un nuovo tesoro.