Un chiosco che vende fiori in piazza della Conciliazione a Milano. Il Chand Baori di Abhaneri nel Rajasthan indiano. Le prigioni immaginate da Piranesi. Le stilobate del Partenone nell’acropoli di Atene. Lo ziqqurat dell’antica città sumera di Ur. Le illusioni ottiche di Escher. La tribuna Kop dello stadio di Anfield road a Liverpool. Le piramidi di Chichén Itzá costruite dal popolo Maya in Messico. Piazza Trinità dei Monti nel centro di Roma. La sauna sulla Nämdö Island in the Stockholm Archipelago. L’accesso al Tianmen Cave in Cina. L’elenco potrebbe prolungarsi per molte righe.

Un elemento accomuna tutti questi luoghi: il concetto di scala.

La scala è un’idea nata nella notte dei tempi che ha accompagnato tutta la storia umana e gli ha permesso di facilitare i propri spostamenti in verticale, ma, al contempo, essa non è riducibile ad un mero strumento tecnico. Cambiando dimensione, forma e contesto possiamo riconoscere il concetto di scala in decorazioni, oggetti, ambienti, spazi reali o immaginati fino a caratterizzare la conformazione di edifici e città.

Alsapè, in dialetto milanese, significa saliscendi ed è la piccola scaletta presente in tutte le case, usata per svolgere più comodamente i lavori domestici.

Il progetto prende spunto da oggetti come questo che popolano la nostra vita quotidiana e, sfruttando l’idea di scala, si rendono disponibili agli usi più vari.

Il chiosco del fioraio milanese consiste in un volume scalettato di lamiera verde che funge da espositore per la merce e, al contempo, da contenitore nelle ore di chiusura. Esso è l’origine formale dell’Alsapè di pconp.

Idealmente affettato in 5 parti uguali l’oggetto originario può essere riconfigurato e, attraverso l’ausilio di un accessorio pentagonale, si declina in 5 scenari che rievocano ognuna un utilizzo del concetto di scala differente.