La relazione tra arte contemporanea e architettura ha una lunga tradizione, specialmente in Italia. Architetti e artisti in passato si sono confrontati, spesso condividendo commissioni, obbiettivi, botteghe e cantieri. Ciò nonostante, nel Novecento, con il ripudio dell’ornamento prima, la diffusione del principio form follow function poi e una sempre maggiore specializzazione, si è verificata una vera e propria scissione. Anche se dal ’68 in poi arte a architettura tornano a guardarsi con rinnovata curiosità, tutta una serie di pregiudizi reciproci permangono purtroppo fino ai giorni nostri. Nella maggior parte dei casi, gli uni sanno troppo poco degli altri e viceversa. Una delle missioni di Spazio Lima è proprio contribuire a colmare questo gap, suggerendo possibili contatti, momenti di incontro in cui queste due aree del sapere possano tornare a confrontarsi con reciproco rispetto.

Per The New Atlas of Digital Art pconp studio e Spazio Lima sono lieti di presentare TREASURE e APERTO. Due progetti ambiziosi e visionari, due spazi espositivi di taglio museale per la città di Milano. Uno immaginato dallo studio nel 2014 in dialogo con Christiane Rekade (curatrice per la città di Zurigo per l’Arte nello spazio pubblico) e l’altro sviluppato nel 2021 in collaborazione con l’artista Riccardo Previdi. Uno pensato per la ex Fabbrica di Aeroplani Caproni, attualmente sede di un importante brand del lusso, l’altro come risposta alla call fatta dalla città di Milano per ampliare il Museo del 900 (il progetto è stato premiato, posizionandosi al 5° posto su 130 partecipanti).

Le immagini di progetto, i rendering, diventano così il luogo reale in cui le due mostre  prendono vita. TREASURE viaggia con le mappe di Franz Ackermann e i relitti di Isa Genzken su un velivolo storico della Caproni, uno dei tanti un tempo prodotti negli ambienti stessi in cui il progetto si articola. L’animazione CGI ci accompagna, come in una caccia al tesoro, attraverso il progetto di mostra collettiva Treasure Island. Luci al neon lampeggianti - come compagni surreali - guidano attraverso gli scrigni, scatole cinesi all’interno della struttura, attraverso la porta  (un ambiente di collegamento pensato per ospitare i servizi e le attività ricreative), per arrivare  alla caverna, lo spazio più caratteristico, sotterraneo, al di sotto del giardino interno. La caccia notturna si conclude misteriosamente nella "stanza del tesoro", al centro dell’edificio, un volume semplice, ben proporzionato, prezioso nella fattura e nei dettagli. Al suo interno, come in una wunderkammer, vengono create di volta in volta le condizioni espositive necessarie alla presentazione, nonché  alla fruizione, di un nuovo tesoro.

APERTO sogna, senza paura, di collegare i due Arengari con una piazza sospesa. Regala a Milano e al Museo del 900 un giardino delle sculture su modello di quello del MOMA di New York, aperto a tutti, anche a quanti non abbiano acquistato il biglietto. Le opere esposte ne enfatizzano lo spirito: le sedute di Franz West e i lampioni di Liliana Moro celebrano il senso di accoglienza e di apertura. Il caccia bombardiere ribaltato di Paola Pivi illuminato dalla saetta di Patrick Tuttofuoco fa da controcanto al Concetto Spaziale di Lucio Fontana.

Per The New Altlas of Digital Art, Spazio Lima apre le mostre di Federico Maddalozzo e a Piece of Furniture per accogliere due progetti dello studio, abbattendo il muro che separa il mondo digitale da quello fisico. Il lavoro fatto da pconp ha prodotto ambienti che, a differenza di quanto siamo soliti vedere, non usano l’arte contemporanea come semplice placeholder, ma produce a tutti gli effetti due vere e proprie mostre, la cui memoria, come sempre accade, sono le immagini e la racconto di un’esperienza vissuta.

pconp studio
Nei primi anni Ottanta fondando Studio PER Ermanno Previdi comincia la sua attività come architetto e designer indipendente. Attivo fino alla metà degli anni zero Studio PER si è evoluto in pconp. Da oltre trent’anni lo studio offre con continuità servizi di progettazione e di consulenza nel campo dell'architettura e del design per clienti del mondo dell’industria, del retail, per fashion brands e società di real estate, tra gli altri, abbracciando un’idea di modernità che crede ancora che sia possibile ripensare la società in cui viviamo. “Dal cucchiaio alla città”, come una volta disse Ernesto Nathan Rogers.

Spazio Lima
Spazio Lima è uno spazio non-profit milanese che –prima sotto la guida di Andrea Lissoni e Xing e successivamente con Alessio Ascari e Kaleidoscope– è ospite e parte integrante dello studio di architettura di Ermanno Previdi. La peculiarità di Spazio Lima, che nel corso degli anni ha esposto i lavori di Marcello Maloberti, Martí Guixé, Enzo Mari, Multiplicity, Super!, Nico Vascellari, Luca Trevisani e Alek O., solo per citarne alcuni,  è quella di trovarsi all’interno di uno studio di architettura. La sua programmazione si è concentrata spesso su un’idea di progetto in senso allargato, includendo e sconfinando tra aree disciplinari diverse, suggerendo un percorso di ricerca parallelo, alternativo all’ortodossia della pura professione. 

Christiane Rekade
Christiane Rekade è curatrice all’istituto di arte e architettura (Fachstelle Kunst und Bau) della Città di Zurigo (CH). Dal 2016-2020 Rekade è stata la direttrice artistica di Kunst Meran/o Arte. Dal 2013-2016 ha codiretto il Michel Majerus Estate a Berlino. Rekade ha curato diverse mostre in Italia e all'estero e ha collaborato con artisti come Simon Starling, Alterazioni Video, Giulia Cenci, Helen Mirra, Gianni Pettena, Pawel Althamer, Suzanne Philipps, Thomàs Saraceno, Monika Sosnowska, Studio Other Spaces, per citarne solo alcuni.